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Rivarono Deaglio Olga

Ivrea, 1 giugno 1908 – Torino, 31 maggio 2002
  • di
    Giovanni Pavanelli, 2025

Olga Rivarono Deaglio è stata un’economista, studiosa di lingua e fonetica inglese, assistente presso l’Istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali di Torino, insegnante, educatrice e, a partire dal 1957, preside di istituti di istruzione secondaria, tra le prime donne in Italia ad assumere tale incarico.

Nata a Ivrea da Modesto, di professione medico, e da Luisa Cagnis di Castellamonte di Lessolo, di antica famiglia canavesana, Olga Rivarono aveva compiuto gli studi secondari presso il Liceo Ginnasio Cavour di Torino. Dopo aver conseguito la maturità classica con il massimo dei voti, nell’ottobre del 1927 si era iscritta, sempre a Torino, presso l’Istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali. Questa istituzione, poi incorporata nel 1935 nell’ambito dell’Università quale Facoltà di Economia e Commercio, era stata fondata nel 1906 sul modello di analoghi istituti creati a Venezia (1866), Bari, Genova, Roma e Milano con l’obiettivo di venire incontro alla crescente domanda di figure professionali qualificate nei principali settori produttivi (con particolare riferimento all’industria, al commercio e al credito), nel contesto del processo di crescita dell’economia italiana a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento (cfr. Spadoni 1998; Pavanelli 2008). Per quanto l’obiettivo primario fosse quello di formare quadri manageriali e amministrativi, il piano di studi del corso, di durata triennale, attribuiva ampio spazio, in aggiunta alla ragioneria e all’economia aziendale, alla teoria e alla politica economica, alle discipline giuridiche, alla matematica applicata e alle lingue straniere. Dopo aver superato con successo gli esami relativi a tali discipline, Olga Rivarono si laureò nel luglio del 1931 con una tesi dal titolo L’organizzazione scientifica del lavoro: tentativi di applicazioni reali nella prima fabbrica italiana di machine per scrivere. La dissertazione, che analizzava l’esperienza innovativa della società Olivetti, fondata nel 1908 a Ivrea, ebbe come relatore Vincenzo Porri, economista liberista vicino a Luigi Einaudi e docente di economia e politica economica presso l’Istituto Superiore.[1]

Il suo ottimo curriculum e il parere favorevole di Porri le permisero di conseguire l’incarico di assistente ‘volontaria’ alla cattedra di economia politica, una posizione che all’epoca costituiva il primo passo della carriera universitaria. La sua attività fu peraltro segnata dalla prematura scomparsa dello stesso Porri, avvenuta nel maggio 1934 mentre quest’ultimo era impegnato nella revisione della seconda edizione dei suoi Principi di politica economica internazionale. In un appunto indirizzato a Luigi Einaudi del giugno dello stesso anno, la Rivarono comunicava di aver contribuito all’ editing dell’opera che uscì in effetti postuma nel corso dello stesso anno (Porri 1934).[2]

Negli stessi anni Olga Rivarono, che già nel febbraio del 1932 aveva ottenuto l’abilitazione all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche presso le scuole secondarie, decise di conseguire una seconda laurea presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Torino, che includeva tra le sue strutture scientifiche il Laboratorio di economia politica, fondato nel 1893 da Salvatore Cognetti de Martiis e che, anche negli anni del fascismo, rimase uno dei più importanti centri di ricerca economica in Italia. Nel 1935 difese con successo presso tale facoltà una tesi di teoria economica dal titolo Leon Walras e le sue teoriche (in occasione del Centenario della sua nascita). La dissertazione, che ebbe come supervisore Pasquale Jannaccone, professore di economia politica a giurisprudenza e direttore del Laboratorio, si distingue quale accurata ricostruzione del sistema teorico esposto da Walras nei suoi Elementi e dei suoi contributi all’economia sociale e all’economia monetaria. Il tutto accompagnato da un accurato profilo biografico dell’economista francese. Una sezione del lavoro è dedicata alla questione della rilevanza dell’utilizzo della matematica nell’analisi economica.[3]

La tesi, che affrontava il core della teoria neoclassica, venne seguita l’anno successivo da un documentato articolo di economia applicata, pubblicato sulla Rivista Internazionale di Scienze Sociali, nel quale si analizzavano cause ed effetti della riduzione del prezzo dell’argento verificatosi negli anni Venti e Trenta del Novecento (Rivarono 1936a). Nello stesso anno la giovane Rivarono dava alle stampe presso la casa editrice Giappichelli un breve ma documentato studio monografico di economia agraria elaborato con il patrocinio della «Società di cultura e propaganda agraria» di Torino. Il lavoro, intitolato Monografia di podere, trae spunto dall’analisi dei buoni risultati economici e gestionali conseguiti da un’azienda agricola modello del Canavese per affrontare, utilizzando quale framework metodologico gli studi di Arrigo Serpieri e di Giuseppe Tassinari, aspetti strutturali del settore agricolo in Piemonte, quali i rapporti contrattuali prevalenti nelle aziende del settore, l’andamento dei salari di braccianti e avventizi, i costi dei beni strumentali utilizzati. Il tutto in un contesto reso difficile dalla forte riduzione dei prezzi dei prodotti della terra verificatosi in Italia e a livello internazionale all’indomani della Grande depressione (Rivarono 1936b).

Nonostante questi buoni risultati, Olga Rivarono dovette tuttavia convincersi ben presto che per le donne laureate, anche con un ottimo curriculum, le barriere di accesso all’insegnamento accademico, soprattutto con riferimento alle discipline economiche fossero, negli anni del fascismo, quasi insormontabili in Italia (Paci 2002). Pur continuando a ricoprire l’incarico di assistente volontaria presso la cattedra di economia politica,[4] la giovane Rivarono maturò dunque la decisione, indubbiamente non facile, di modificare il proprio campo di studi e, grazie anche al sostegno della famiglia, nel settembre del 1937 si trasferì in Gran Bretagna per seguire un corso di fonetica presso l’University College of London.[5] Nel frattempo, prese parte a un concorso nazionale per l’insegnamento della lingua e letteratura inglese nelle scuole secondarie, conseguendo la relativa abilitazione (D. M. 20/10/1938).

Rientrata in Italia poco prima dell’inizio del secondo conflitto mondiale, alla fine di settembre del 1939 si sposò[6] e, negli anni della guerra, insegnò lingua inglese, in qualità di supplente, presso un istituto tecnico di Mondovì.[7] Nel contempo, svolse un ruolo attivo nella resistenza antifascista (la sua conoscenza dell’inglese si rivelò utile, tra l’altro, per l’ascolto e la diffusione delle notizie di Radio Londra).

Dopo il 1945 ottenne finalmente una cattedra stabile di lingua e letteratura inglese nelle scuole secondarie e l’anno successivo pubblicò una innovativa grammatica della lingua inglese che includeva un’ampia sezione di fonetica (Rivarono Deaglio 1946). Riprese inoltre, sia pure per un breve periodo, la collaborazione con la Facoltà di Economia e Commercio quale assistente volontaria alla cattedra di lingua inglese (nell’a.a. 1949/50) e in qualità di incaricata dell’insegnamento della stessa disciplina. Per l’operosità dimostrata in questa attività le fu conferito dalla Facoltà, nel 1950, un premio ufficiale.[8] Svolse anche un’intensa attività di traduttrice di testi inglesi in italiano.[9] Continuò, non da ultimo, a interessarsi delle problematiche economiche e sociali del suo tempo: tra queste la condizione delle donne sul mercato del lavoro.[10]

Nel 1957 fu una delle prime donne insegnanti italiane a superare il concorso al ruolo di preside di scuole secondaria (una posizione tradizionalmente riservata a insegnanti di sesso maschile). Il primo incarico fu presso l’Istituto Tecnico Commerciale «L. Bona» di Biella. In questa sede, caratterizzata da autonomia contabile, Rivarono Deaglio rilevò tra l’altro alcune malversazioni gestionali e si impegnò in un risanamento del bilancio. Successivamente si trasferì presso istituti di istruzione secondaria di Torino: l’Istituto «L. Sommeiller» e, quindi, l’Istituto per geometri «Carlo e Amedeo di Castellamonte». In queste sedi si trovò ad affrontare gli anni non facili della contestazione studentesca. Con riferimento alle sfide e alle problematiche poste dal movimento del Sessantotto, si impegnò da un lato in un costante dialogo con gli studenti, cercando di comprendere le loro istanze di riforma; dall’altro fu inflessibile nel richiedere e ottenere il rispetto da parte di questi ultimi delle norme e dei regolamenti vigenti nelle istituzioni scolastiche.[11]


[1] La copia della dissertazione depositata presso l’Archivio storico dell’Università di Torino è andata purtroppo distrutta nel corso di un’alluvione. Sulla biografia intellettuale di Vincenzo Porri (1889-1934) cfr. Di Fenizio (1934) e Castellino (1966).
[2] «Ill.mo Senatore, ho ricopiato i titoli dei capitoli e dei paragrafi, sostituendo per gli ultimi capitoli l’indice segnato negli appunti del povero Professore» (Archivio Fondazione Luigi Einaudi, Corrispondenza di L. Einaudi, Cartolina postale di O. Rivarono a L. Einaudi, Torino 11-06-1934). La prefazione all’edizione postuma dei Principi, licenziata nell’agosto 1934, venne tuttavia firmata da Luigi Tabacco, assistente volontario presso l’Istituto Superiore di Torino. Il contributo di editing della Rivarono non viene invece menzionato.
[3] La tesi è consultabile presso l’Archivio storico dell’Università. Ringrazio il personale dell’Archivio e in particolare la dott.ssa Paola Novaria, responsabile della struttura, per la disponibilità e l’assistenza prestata nel reperimento di questo testo e di altri documenti relativi al curriculum universitario di Olga Rivarono Deaglio.
[4] In base a quanto attestato da un certificato rilasciato dall’Università di Torino, 13 gennaio 1955, Olga Rivarono ricoprì l’incarico di assistente volontaria presso la cattedra di economía política dell’Istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali (poi Facoltà di Economía e Commercio) dal 1 novembre 1931 al 31 ottobre 1939 (cfr. Archivio Storico Università di Torino (da ora ASUT), Fascicoli personali docente, Olga Rivarono Deaglio.
[5] Queste e altre informazioni biografiche mi sono state cortesemente trasmesse da Mario Deaglio, professore emerito dell’Università di Torino, che ringrazio sentitamente. Sul corso seguito da Olga Rivarono presso l’University College of London cfr. anche UCL, Calendar, session 1938-39, Taylor and Francis, London, p. 555.
[6] Con il dott. Tullio Deaglio. Il matrimonio ebbe luogo a Torino il 28 settembre 1939.
[7] Per la precisione, si tratta dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri «G. Baruffi». Cfr. Ministero dell’Educazione Nazionale. 1943. Annuario 1942-1943, II, Roma, Ist Poligrafico dello Stato, p. 354.
[8] ASUT, Fascicoli personali docente, Olga Rivarono Deaglio.
[9] Tra questi, ricordiamo la traduzione dell’opera Economic History of Europe (1760-1939) di Ernest Ludlow Bogart. La versione italiana venne pubblicata nel 1953 dalla casa editrice Utet di Torino (Bogart 1953).
[10] Nel maggio 1960, ad esempio, presentò al Circolo della Stampa di Torino i risultati di un’indagine ministeriale sulle condizioni della donna lavoratrice (cfr. «Il lavoro della donna sposata», La Stampa, 6 maggio 1960, p. 4).
[11] Sulla propria attività di educatrice e dirigente scolastica Olga Rivarono redasse in questi anni un diario dattiloscritto (Diario di una preside), attualmente conservato presso la famiglia Deaglio. La sua attenzione per le vicende del suo tempo e la sua apertura intellettuale è testimoniata, tra l’altro, dal fatto che, già in età avanzata, si impegnò ad apprendere l’utilizzo dei primi programmi di scrittura per computers e scrisse alcune memorie utilizando un computer donatole dai figli nel 1997.

OPERE

Pubblicazioni

  • 1936a. “La svalutazione dell’argento nel periodo 1926-1932”. Rivista Internazionale di Scienze Sociali, 7, 4, pp. 379-389.
  • 1936b. Monografia di podere. Istituto di cultura e propaganda agraria, Torino, Giappichelli.
  • 1946. Grammatica della lingua inglese. Ed. Palatine.
  • 1961. Modern English for Commercial Students. Roma, Barjes.

Attività a carattere economico

Traduzioni

Manoscritti e altri documenti

  • Diario di una preside. Dattiloscritto inedito (presso famiglia Deaglio).

BIBLIOGRAFIA

  • Bogart, E. L. 1953. Storia economica d’Europa: 1760-1939. Torino, Utet.
  • Castellino, O. 1966. “L’ordinamento monetario internazionale nel pensiero di Vincenzo Porri”. In Porri, V., Scritti vari di economia e statistica, raccolti a cura di Onorato Castellino, Torino, Giappichelli, pp. 61-68.
  • Di Fenizio, F. 1934. “L’opera scientifica di Vincenzo Porri”. Giornale degli Economisti e Rivista di Economia, 74, pp. 589-603.
  • Giartosio, L.; Pavanelli, G. 2024. “Female Students and Graduates in Business and Economics in Turin (1906-1940)”. In Mosca, M. (ed.), Women at Work in Italy (1750-1950). Their Economic Thought and Actions, Cham, Springer, pp. 181-202.
  • Ministero dell’Educazione Nazionale. 1943. Annuario 1942-1943, Vol. II, Roma, Ist Poligrafico dello Stato.
  • Paci, F. 2002. “L’economista ‘esiliata’ dal fascismo”. La Stampa, 1° giugno, p. 33.
  • Pavanelli, G. 2008. “Dalla Scuola Superiore di Studi Applicati al Commercio alla Facoltà di Economia”. In I primi cento anni della Facoltà di Economia di Torino, Savigliano, L’Artistica, pp. 41-69.
  • Porri, V. 1934. Principi di politica economica internazionale (II ed.). Torino, Giappichelli.
  • Spadoni, M. 1998. “Tra scuola e vita. La facoltà di Economia di Torino dalle origini all’autarchia”. Quaderni di Storia dell’Università di Torino, II-III, 2, pp. 91-116.

FONTI ARCHIVISTICHE

  • Archivio Storico dell’Università di Torino
  • Archivio della Fondazione “L. Einaudi”, Torino. Corrispondenza di Luigi Einaudi

SITOGRAFIA

Immagini

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