Teresa Giugia, dal 1927 svolge l’attività di docente nelle scuole tecniche commerciali di Treviso e Genova. La sua produzione scientifica si concentra tra il 1939 e il 1947 e riguarda principalmente particolari aspetti di teoria monetaria e del tasso d’interesse.
Contesto familiare e formazione.
Non si hanno notizie sulla famiglia di origine. In merito alla sua formazione, alcune informazioni possono essere ricavate dal curriculum presente nella Biblioteca N. Bobbio di Torino.
esperienze fondamentali, attività, opere, imprese o iniziative a carattere economico.
Docente di tecnica commerciale e studiosa di economia. Negli anni Venti inizia l’attività di docenza nelle scuole tecniche e, a seguito di concorso, dal 1° dic. 1928 è docente di ruolo di Istituzioni di commercio e pratica commerciale nella Regia Scuola tecnica commerciale di Treviso. Nel 1931, anno della sua prima monografia su La stabilizzazione della lira e l’andamento dei prezzi, è confermata docente stabile. Il 16 settembre 1933 è trasferita alla Regia Scuola tecnica commerciale di S. Margherita Ligure e dal 1° novembre 1933 prosegue l’attività nella Regia Scuola tecnica commerciale «Jacopo Ruffini» di Genova dove, dal 1935, insegna Matematica, computisteria, calcolo mercantile e ragioneria, istituzioni di commercio e pratica commerciale. Nel 1946 è trasferita nella Regia Scuola tecnica commerciale di Sampierdarena-Genova. Dal 1934 al 1977 è autrice di numerosi testi scolastici di Istituzioni del commercio, pratica e tecnica commerciale.
Per quanto riguarda la sua attività di ricerca, alla fine degli anni Trenta si dedica ad alcuni aspetti di teoria monetaria, quali la teoria del tasso naturale di Wicksell e il valore della moneta e le equazioni fondamentali di Keynes, i cui risultati pubblica nel 1940. Nella prima monografia l’autrice «rintraccia alcuni adombramenti della teoria wickselliana negli scritti del Thornton e del Ricardo» (Taviani 1941: 683), mentre nella seconda segnala alcune «affinità fra l’impostazione del pensiero del Keynes e quella che ha condotto il Wicksell alla teoria del “tasso naturale”» (Milella 1942: 257). Nel 1942 affronta il tema della natura delle innovazioni e gli effetti sui singoli mercati dei fattori produttivi, sul sistema economico e sulla distribuzione del reddito nazionale. Nello scritto affronta la dibattuta questione dei brevetti e degli effetti monopolistici sul mercato, nonché gli effetti delle innovazioni sul mercato dei capitali e del lavoro con conseguenti effetti distributivi del reddito nazionale (Gasparini 1948: 230). Alla fine degli anni Quaranta riemerge l’interesse per gli studi monetari e, in particolare, sulla controversia tra i nuovi orientamenti della politica monetaria internazionale favorevole ai cambi flessibili e la posizione ortodossa sostenitrice dei cambi fissi («Il difetto della moneta oro», 1948).
In generale l’influenza delle sue opere risulta marginale. Taviani, Milella e Gasparini sono unanimi nel valutare le opere di Giugia alquanto compilative e descrittive, ma non prive di apprezzabili intuizioni.