Nora Federici, titolare della prima cattedra di professoressa ordinaria di Demografia in Italia, ha studiato a fondo i temi della condizione femminile, della famiglia, dei flussi migratori promuovendo e innovando l’approccio della «demografia integrale». Ha diretto per decenni la rivista Genus; è stata Presidentessa del Comitato italiano per lo studio dei problemi della popolazione (CISP); ha collaborato con l’Istat nella preparazione dei modelli di rilevazione dei censimenti; ha ricoperto diversi incarichi nella comunità scientifica internazionale collaborando con l’ONU, la CEE, il WHO, l’International Union for the Scientific Study of Population (IUSSP).
Nora Federici nasce a Roma il 27 aprile 1910 da Vittoria Sora, maestra e direttrice didattica e Vincenzo Federici, noto professore di Paleografia che fu anche Presidente della Società romana di Storia Patria. Viene chiamata Nora in omaggio alla protagonista di Casa di bambola di Henrik Ibsen nella convinzione, in particolare materna, dell’importanza dell’emancipazione femminile.
Federici si laurea nel luglio 1933 a Roma in Scienze politiche con una tesi in Statistica e da subito entra in contatto con un ambiente di studio e di ricerca particolarmente stimolante sotto la direzione di Corrado Gini. Inizia dunque presto la sua attività scientifica e didattica che svolge per diversi anni come assistente volontaria fino al conseguimento della libera docenza in demografia, nel 1939. Negli anni insegna Statistica, Statistica economica, Antropometria, Sviluppo della popolazione, Sociologia rurale e urbana, Demografia nelle Università di Perugia, Palermo e Roma (Sonnino 2010: 134).
Se l’insegnamento spazia su più ambiti, la sua attività di ricerca si concentra in particolare sugli studi di demografia.
È bene ricordare che la ricerca demografica in Italia si è caratterizzata fin dalle origini per la congiunta considerazione di aspetti sia quantitativi che qualitativi. Questa linea metodologica, che si afferma già con Luigi Bodio, viene proseguita da Rodolfo Benini e giunge a una particolare maturazione con Corrado Gini che analizza i fenomeni demografici in connessione con lo studio di fattori sociali, economici, biologici (Caselli 2016: 3). Siamo di fronte alla prospettiva della «Demografia integrale» che Nora Federici promuove e innova con posizioni affini anche a quelle di Livio Livi, di Giorgio Mortara, di Felice Vinci, di Marcello Boldrini. Come lei stessa afferma, di fronte a questo approccio, diviene in molti casi difficile distinguere quanto una teoria sia disciplinarmente inquadrabile nella demografia, nella statistica, nell’economia, nella sociologia (Federici 1966: 8).
Federici pubblica i suoi studi già negli anni Trenta concentrandosi su diversi temi a partire da quello della mortalità differenziale territoriale e di genere, argomento che la impegna fin dalla tesi di laurea (Federici 1940; 1950; 1961a; 1986; 1988). Un ambito di ricerca da lei a lungo coltivato e promosso è quello relativo alla condizione femminile che ha un suo momento importante all’inizio degli anni Cinquanta quando Federici contribuisce ai lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla disoccupazione (Federici 1953), e che prosegue con studi dedicati oltre che all’occupazione femminile anche all’istruzione e alla salute delle donne lavoratrici e al nesso tra condizione lavorativa e sociale della donna e fecondità (Federici 1955; 1963; 1964b; 1967; 1984; 1985; 1992). A questo interesse si legano anche i suoi studi sulla famiglia e sulle trasformazioni della sua struttura e delle relazioni all’interno della stessa, volti a inquadrare i nuovi comportamenti demografici e sociali degli italiani (Federici 1963; 1967; 1982; 1984; 1986), temi che, sul fronte politico, la portano ad assumere ruoli all’interno dell’UDI (Sonnino 2010: 136). Altro tema a cui Federici ha dato contributi e impulso è quello relativo alle migrazioni, da lei studiato dapprima con riferimento alle migrazioni nazionali (Federici 1964 a; 1969; 1974; 1976-1977) e successivamente guardando all’afflusso degli immigrati in Italia, tema su cui promuove studi e indagini all’inizio degli anni Ottanta (Federici 1983). Non mancano naturalmente lavori di impronta didattica su cui si formano generazioni di allievi e di studenti (Federici 1955 a; 1969-1970; 1976; 1976-1977; 1979).
Per l’affermazione e il costante rinnovamento della demografia in Italia Federici si impegna a fondo sia nella sua ricerca, sia all’interno delle istituzioni. Si deve a lei e a Giorgio Mortara la fondazione nel 1957 del primo Istituto di Demografia a Roma. Pochi anni dopo, nel 1962, viene istituita la prima cattedra italiana di Demografia e Nora Federici ne diviene titolare.
Il suo essere punto di riferimento della demografia italiana viene rafforzato a partire dal 1966 quando diviene direttrice di Genus, la rivista fondata da Gini nel 1934, e Presidentessa del CISP, il Comitato italiano per lo studio dei problemi della popolazione che Gini aveva fondato nel 1928. Federici entra inoltre a far parte fin dalla sua fondazione del Consiglio italiano delle scienze sociali e del Consiglio scientifico dell’Istituto di ricerche sulla popolazione (IRP) del CNR (Reale 2001).
È importante sottolineare anche la dimensione non solo italiana del suo impegno che si declina nell’assunzione di numerosi incarichi nella comunità scientifica internazionale in occasione di conferenze europee e mondiali sulla popolazione indette dalle Nazioni Unite e nei congressi scientifici promossi dalla CEE, dalla WHO, dalla Fondation Européenne de la Culture, dalla International Union for the Scientific Study of Population (IUSSP) (Sonnino 2010; Caselli 2016).
Se negli anni del dopoguerra la figura, l’indole, il rigore di Nora Federici contribuiscono in misura rilevante a sottrarre la demografia al rischio di emarginazione connessa all’uso politico che ne era stato fatto durante il fascismo (Livi Bacci 2001), i decenni successivi coincidono con momenti di importanti evoluzioni per la disciplina che deve rafforzare e riaffermare la propria identità nell’ambito delle scienze sociali, ormai sulla via di una marcata specializzazione. Anche in questo senso risulta rilevante il contributo di Nora Federici che affronta il tema della «crisi» della disciplina in molti suoi scritti (1968; 1970; 1971; 1973; 1977; 1987a; 1987b; 2001) prospettando soluzioni e sempre evidenziando i nessi tra la demografia e le altre scienze umane, in un’azione che condivide in particolare con Massimo Livi Bacci.
Questo incessante e pervicace lavoro di Federici di vedere riconosciuto alla demografia il ruolo di disciplina ponte tra le scienze naturali e le scienze sociali (Federici 1971; Sonnino 2010) dà finalmente i suoi esiti nella seconda metà degli anni Ottanta. Dopo anni in cui il campo di indagine della disciplina sembrava essersi progressivamente ristretto, la demografia amplia nuovamente i propri orizzonti e si apre a esperienze di ricerca multidisciplinare (Caselli 2016: 19) come bene si evidenzia durante la conferenza che viene organizzata a Roma nel 1987 per omaggiare Nora Federici (Federici 1987a; 1987b; Sonnino et al. 1987).
A coronamento di questa preziosa attività di promozione della disciplina, che proietta la demografia italiana in quella mondiale, Nora Federici riceve importanti attestazioni di merito: nel 1981 le viene assegnata la Medaglia d’oro come benemerita della Scuola, della Cultura e dell’Arte e nel 1982 viene nominata Socia Corrispondente della classe di scienze morali dell’Accademia nazionale dei Lincei. Nel 1992 le viene conferito il prestigioso riconoscimento internazionale di laureata della International Union for the Scientific Study of Population (IUSSP) - la seconda persona a riceverlo nella storia di quella Associazione (Caselli 2016: 22). Lo stesso riconoscimento verrà conferito nel 2012 a Graziella Caselli, la cui ricerca e azione si pongono nello stesso solco.
Nora Federici muore all’età di 91 anni, nel settembre del 2001 dopo una vita dedicata alla ricerca e alla promozione degli studi demografici ma anche al dialogo con i suoi allievi che il più a lungo possibile ha proseguito all’interno prima dell’Istituto di Demografia e quindi nel Dipartimento di Scienze demografiche dell’Università di Roma, eletto a sua «casa» (Sonnino 2010: 133).
OPERE
Pubblicazioni
- 1938. “Mortalità, mortalità infantile e mortalità antenatale nelle famiglie numerose italiane”. Genus, III, 1-2, pp. 31-45.
- 1939. La riproduttività differenziale: intensità, cause, conseguenze. Roma, Istituto di Statistica dell’Università.
- 1940. Sul rialzo della mortalità maschile nel quinquennio di età 20-25 anni, vol. IV. Roma, Istituto di Statistica dell’Università di Roma.
- 1942a. “Su talune caratteristiche bio-fisiologiche e demografiche di una popolazione primitiva (Dauada)”. Genus, V, 3-4, pp. 45-101.
- 1942b. “Le più recenti spedizioni scientifiche del C. I. S. P.”. Genus, V, 3-4, pp. 119-132.
- 1942c. “Scienze naturali e scienze sociali nell’interpretazione dei fenomeni evolutivi”. Genus, V, 3-4, pp. 147-154.
- 1943. “Un nuovo indice di efficienza biologico-demografica: la durata del parto”. In Atti della VII Riunione Scientifica. Roma, Società Italiana di Statistica.
- 1950. “La mortalità differenziale dei due sessi e le sue possibili cause”. Statistica, X, 3, pp. 274-320.
- 1951. “Storia e scienze storiche. Statistica, 9, 3/4, pp. 366-369.
- 1950-52. “Età pubere, età alla menopausa e durata del periodo fecondo”. Genus, IX, 1-4, pp. 88-120.
- 1953. “Le caratteristiche e i problemi dell’occupazione e della disoccupazione femminile”. Atti della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla disoccupazione, IV, 5, pp. 81-152.
- 1955. “Fattori sociali ed omogeneizzazione nel comportamento demografico”. Statistica, XV, 3.
- 1955, Lezioni di Demografia. Roma, Edizioni Universitarie. Ristampato con aggiornamenti nel 1960 e nel 1965, De Santis, Roma.
- 1961a. “Caratteristiche territoriali della mortalità in Italia”. In Atti della XX Riunione Scientifica. Roma, Società Italiana di Statistica.
- 1961b. “Le ricerche demografiche in funzione dei piani regionali di sviluppo economico”. Statistica, XXI, 3.
- 1963. “Influenza dei fattori culturali e dei fattori economici sulle oscillazioni periodiche dei matrimoni”. Studium Sociale, pp. 187-197.
- 1964a. “La rilevazione statistica delle migrazioni: problemi, osservazioni e proposte”. Statistica, XXIV, 3, pp. 404-421.
- 1964b. Fattori demografici e trasformazioni economiche-sociali. Istituto di Statistica, Facoltà di Scienze Statistiche Demografiche ed Attuariali dell’Università di Roma, Lezioni tenute al Corso Esperti sociali, Roma.
- 1966. “L’opera di Corrado Gini nell’ambito della demografia e delle scienze sociali (Sintesi Ragionata)”. Genus, XXII, 1-4, pp. 7-44.
- 1967. “Un aspetto particolare delle relazioni tra evoluzione demografica e trasformazione economico-sociale: lavoro femminile e prolificità”. In Atti della XX Riunione Scientifica. Bologna, Società Italiana di Statistica [ediz. inglese: World views of population problems. Budapest, Hungarian Academy of Sciences, 1968].
- 1968. “Le tendenze della Demografia e le prospettive del suo sviluppo”. Genus, XXIV, 1-4, pp. 1-25.
- 1969-1970. Appunti di Sociologia rurale e urbana (dispense). Roma, Facoltà di Scienze Statistiche Demografiche ed Attuariali.
- 1970. “Gli orientamenti di ricerca nelle scienze umane e qualche riflessione sul possibile futuro della Demografia”. Genus, XXIV, 3-4, pp. 305-312.
- 1971. “La Demografia”. In Le Scienze Umane in Italia, oggi. Bologna, Il Mulino, 173-189.
- 1972. “A demographic model for Europe”. In AA.VV., The future is tomorrow. The Hague, Martinus Nijhoff.
- 1973. L’enseignement de la Démographie, l’information démographique et les rôles des démographes, vol. 1. Liège, International Union for the Scientific Study of Population, International Population Conference.
- 1974. “Migrazioni fisiologiche e migrazioni patologiche: la realtà italiana”. In AA.VV., Scritti in onore di Guglielmo Tagliacarne. Roma, Istituto di Statistica economica, Facoltà di Scienze Statistiche Demografiche ed Attuariali.
- 1976. La popolazione in Italia. Torino, Boringhieri.
- 1977. “Rimeditando sulle scienze statistiche e sulle scienze demografiche”. Rivista Italiana di Economia, demografia e Statistica, XXXI [numero speciale “Studi in onore di Livio Livi e Lanfranco Maroi”], pp. 387-400.
- 1976-1977. Appunti di Sociologia rurale e urbana (nuova edizione). Roma, Facoltà di scienze Statistiche Demografiche ed Attuariali.
- 1979. Istituzioni di Demografia. Roma, Elia.
- 1982. “Prefazione”. In Atti del seminario sulla evoluzione della famiglia in Italia, 1. La fami- glia nell’approccio storico; 2. Caratteristiche attuali della famiglia. Roma, CISP.
- 1983. “Le caratteristiche della presenza straniera in Italia e i problemi che ne derivano”. Studi Emigrazione/ Etudes Migrations, XX, 71, pp. 297-305.
- 1984. Procreazione, famiglia, lavoro della donna. Torino, Loescher.
- 1985 (con Monica Fong). “The Status of Women, Population and Development”. IUSSP Newsletter, 23/24, pp. 77-98.
- 1986. “Le fasi di sviluppo della Demografia e la Demografia della famiglia”. In Studi in onore di Silvio Vinelli. Palermo, Istituto di Statistica, Facoltà di Economia e Commercio, Università degli Studi di Palermo.
- 1987a. “La Demografia da ieri ad oggi: evoluzione della Demografia e delle teorie della popolazione”. In Sonnino, Eugenio; Pinnelli, Antonella; Maffioli, Dionisia; Nobile Annunziata. (a cura di), Demografia: scienza, insegnamento, professione. Milano, Franco Angeli.
- 1987b. “L’interdisciplinarietà nella ricerca demografica”. Rivista Italiana di Economia, demografia e Statistica. XLI, 1-4, pp. 19-36.
- 1988. “Difformità e omogeneità territoriali nel comportamento demografico”. In Secondo rapporto sulla situazione demografica italiana. Contributo della demografia italiana alla conoscenza dei problemi della popolazione, 4, p. 185
- 1992. Scritti scelti. Roma, Università degli studi di Roma La Sapienza, Dipartimento di Scienze Demografiche.
- 2001. “Trends in Demography and prospects for its development” (translated by Federici 1968). Genus, LVII, 3-4, pp. 13-31.
Attività a carattere economico
Traduzioni
Manoscritti e altri documenti
BIBLIOGRAFIA
- Caselli, Graziella. 2016. “From Gini’s Approach to Present-day Demography: ‘Tempo Effects’ on Demographic Insights (?)”. Journal of Statistical Science and Application, 4, 1-2, pp. 1-35.
- Golini, Antonio. 2001. “Intervento”. Demotrends, 3.
- Livi Bacci, Massimo. 2001. “Intervento”. Demotrends, 3.
- Reale, Emanuela. 2001. “Le discipline economiche e sociali”. In Simili, Raffaella; Paoloni, Giovanni (a cura di), Per una storia del Consiglio nazionale delle ricerche. Roma-Bari, Laterza, pp. 588-626.
- Sonnino, Eugenio. 2001. “Nora Federici (1910-2001)”. Popolazione e storia, Rivista semestrale della Società italiana di demografia storica, 2, pp.133-138.
- Sonnino, Eugenio; Pinnelli, Antonella; Maffioli, Dionisia; Nobile, Annunziata. (a cura di). 1987. Demografia: scienza, insegnamento, professione. Milano, Franco Angeli.
- Sonnino, Eugenio; Pinnelli, Antonella; Maffioli, Dionisia; Nobile, Annunziata. (a cura di). 1987. “Note biografiche e principali pubblicazioni di Nora Federici al 31.12.1985”. In Demografia: scienza, insegnamento, professione. Milano, Franco Angeli, pp. 551-564.
FONTI ARCHIVISTICHE
- Archivio Storico Sapienza: https://1938-sapienza-leggirazziali.it/Sito/p_dettaglio.php?id=3555.
SITOGRAFIA
- Focaccia, Miriam. “Nora Federici”. In Scienza a due voci. Le donne nella scienza italiana dal Settecento al Novecento. https://scienzaa2voci.unibo.it/biografie/92-federici-nora.
- Wikipedia. “Nora Federici”. https://it.wikipedia.org/wiki/Nora_Federici.
- https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/15239