Carolina Erba, non scrive e non pubblica, gestisce, però, con successo la successione imprenditoriale all’interno di una longeva impresa famigliare italiana, la Flli Branca Distillerie.
TRATTAZIONE
Carolina, nacque nel 1806 a Pallanza, nota località turistica del lago Maggiore, da Bernardo Erba e Maria Cadorna. Nella stessa città contrasse matrimonio, nel 1831, con Bernardino Branca. Ebbero cinque figli, tre maschi, Giuseppe, Luigi e Stefano, e due femmine, Maria e Giovanna. La famiglia si trasferì a Milano nei primi anni ’40 e, nel 1845, Bernardino diede vita ad un piccolo laboratorio destinato alla produzione di un liquore di erbe, denominato Fernet Branca (Distillerie, 2002, 2005).
Il successo del prodotto fu tale da consentire, già nel 1860, l’erezione di un vero proprio stabilimento nell’area “industriale” di Porta Nuova a Milano. Nel 1877, l’attività fu rilevata dai figli Luigi e Giuseppe che costituirono la “Fabbrica liquori Fernet Branca”, stipulando un accordo di utilizzo del marchio con loro fratello Stefano che ne era titolare. La distilleria, ampliò e diversificò la propria produzione nel decennio successivo e divenne sul finire del secolo “una delle maggiori in Italia” come indicato da Leopoldo Sabbatini nel suo articolato studio sulla manifattura milanese (Sabbatini, 1893).
Carolina Erba, rimasta presto vedova, sopravvisse a tutti e tre i suoi figli e si trovò nella condizione di possedere un terzo del capitale della ditta. Uno dei figli premorti, Giuseppe, non avendo discendenti, aveva nominato la moglie Giulia Villa erede universale, ma, per legge, un terzo del patrimonio era dovuto passare nelle mani della madre (Licini, 2023, 2024). Il codice civile italiano dell’epoca, infatti poneva gli ascendenti in seconda linea rispetto all’eredità, ma non riconosceva alcun diritto di legittima, se non quello di una quota di usufrutto, al coniuge (Codice, 1865).
Dopo la morte di Luigi, avvenuta nel 1886 all’immediato indomani della cessione della propria quota societaria al fratello Giuseppe, e a seguito della scomparsa di quest’ultimo nel 1888, Carolina Erba e la nuora Giulia Villa si trovarono uniche ed assolute proprietarie dell’azienda. Carolina decise di cedere parte della propria interessenza all’ultimo figlio rimasto, Stefano con il quale l’azienda continuava a mantenere l’accordo di utilizzo del marchio di fabbrica del Fernet, già registrato a suo nome; gli concesse anche, in più occasioni, prestiti di una certa entità. Nel 1891, anche Stefano mori, lasciando 3 figli in minore età, Dolores, Maria e Bernardino. Carolina Erba, che sarebbe morta 2 anni più tardi, consigliò alla vedova di Stefano di acquistare dagli altri eredi le quote di capitale aziendale che avrebbero ricevuto a seguito della sua morte, per affidarle a Bernardino, una volta raggiunta la maggiore età (Licini, 2023, 2024). Egli era infatti, l’unico maschio della terza generazione dei Branca e, in quanto tale, l’unico, possibile successore imprenditoriale.
In effetti, Maria Scala, la vedova di Stefano e madre di Bernardino, seguì il consiglio della suocera e acquisì le interessenze di proprietà degli altri eredi; alcuni anni più tardi anche Giulia Villa cedette la propria quota a Bernardino (Licini, 2023, 2024), il quale poté così a pieno titolo prendere le redini del l’azienda familiare e traghettarla verso quel processo di internazionalizzazione che ancora oggi, sempre di proprietà della famiglia, la caratterizza (Distillerie, 2002, 2005). Uno dei pochi ed esemplari casi di successo e longevità di impresa famigliare in Italia, in conclusione, non sarebbe comprensibile senza tenere presente il ruolo svolto da due donne, Carolina Erba e la nuora Giulia Villa, nel condurre la delicata fase della successione imprenditoriale.